Ieri sul Corsera ho letto questo:
Per qualche secondo ho tentato di capire: ispanici, neri, asiatici = gruppi etnici, bianchi = gruppone non etnico. Non ce l’ho fatta. Ho deciso di leggere l’articolo. È andata peggio. Poi ho scoperto che l’autore del pezzo è tal Elmar Burchia, un giornalista dal curriculum impressionante che riassumo qui di seguito:
Qui invece si può accedere all’opera omnia del Burchia.
Il Vocabolario della Lingua Italiana dell’abate Manuzzi (Firenze 1833) ci aiuta invece a interpretare l’omen del nome Burchia:
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Hai ragione. Trattasi di soggetto “poliedrico” e “pirotecnico”, paradigma del giornalismo attuale, illetterato a livelli da 3^ Media. Non vorrei tediare i lettori con le sue “gesta”, ma, credetemi, ha una cultura ed una competenza grammaticale inferiore a quella di un metalmeccanico diplomatosi alle scuole serali. Agghiacciante…anche perché (scusate se è poco) scrive sul Corsera (sul quale è in ottima compagnia…compagnia anche di nomi pretesamente intellettuali e che scambiano il verbo essere col verbo avere o parlano dell'”ordine degli addenTi”). I giornali italiani, oramai, sono zeppi di marchette per i politici e per le agenzie del mondo dello spettacolo: memorabile, l’articolo su “OK salute”, sulle “gambe pesanti” della Mastronardi (una nullità che ha messo la sua faccia in tv, punto e basta). Pura pubblicità, spacciata da articolo di interesse scientifico. Una pena indicibile.