Non poteva essere altrimenti, si doveva finire a parlare di carte, cartine, piantine, mappe. Cenni ne avevo già fatti con Steinberg, il metrou di Bucuresti, avevo definito Luminita la mia Roadmap personale, ma soprattutto all’ombra del vostro naso ci sta l’intestazione di Catrafuse che pavoneggia uno scorcio topografico della Bucarest dell’800, poi mangiato a colazione da Ceauşescu e i suoi architetti (il monastero Antim l’hanno spostato! Con le ruote!).
Uno, la prima roba che mi viene in mente quando parlo di mappe è la Tabacco, l’editrice di ogni sentiero alpino: eccovi la mulattiera che vi porta al suo sito! Due: perdendo tempo come un vero italoromeno in vacanza o quasi ho scoperto Kevin, un fuoruscito americano che insegna scienze a Bucarest in un istituto battista (ma noi facciamo il tifo affinché diventi ortodosso!Lui e l’istituto!). Il professor Kevin spara delle mappe portentose nel suo rifugio virtuale. Da là sgraffigno due immagini: la prima è questa che mostra il planisfero della densità abitativa:
La seconda è invece è una spettacolare mappatura dei meandri e delle sinuosità del Mississippi in prospettiva spazio-temporale:
Ma il vero paradiso delle mappe lo raggiungete con il Taxi Tudo a questo indirizzo:
strangemaps. Al suo signore e padrone porgo i miei complimenti, carpisco un’ immagine poetica
e dedico la mappa dell’eruv di Venezia-– delimitata dal colore giallo – (sperando che passi di qui a prendersela!) :
Cos’è l’eruv andatevelo a scoprire da soli, altrimenti google che l’hanno inventato a fare!
Il carattere è un Niagara Solid, tanto per fare un po’ di turismo.
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