Archivio per febbraio 2010

PUARE ITALIE

In molti si erano illusi di avere per presidente del consiglio uno zelig corrotto, un puttaniere piduista, un caudillo brianzolo buono per tutte le salse, con estrema tristezza dobbiamo constatare che si tratta di un semplice e banalissimo coglione:

Lettere allo specchio

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha espresso il suo “rammarico” e “dolore” per non aver potuto evitare la morte di Eluana Englaro, il cui primo anniversario della morte cade oggi.

Lo si legge in una lettera che Berlusconi ha inviato, tramite il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, alle suore misericordine della clinica Beato Luigi Talamoni, dove Eluana è stata ricoverata per 14 anni in stato vegetativo prima di morire a seguito dell’interruzione, voluta dalla sua famiglia, dell’alimentazione forzata.

“Carissime sorelle, è trascorso ormai un anno dalla scomparsa di Eluana Englaro. Vorrei ricordarla con voi e condividere il rammarico e il dolore per non aver potuto evitare la sua morte”, si legge nella lettera.

“Vorrei soprattutto ringraziare tutte voi per la discreta e tenace testimonianza di bene e di amore che avete dato in questi anni, i gesti di cura che avete avuto per Eluana e per tutte le persone che assistete lontano dai riflettori e dal clamore in cui invece sono immerse le nostre giornate, sono un segno di carità, un esempio da seguire per me e per tutti noi che abbiamo la responsabilità di governare il nostro amato Paese”, continua il presidente del Consiglio. “Vi prego di pregare per l’Italia perché ritrovi pace e serenità nella vita pubblica e in quella privata di ciascuno di noi, cordialmente Silvio Berlusconi”.

Beppino Englaro scrisse già nel 2004 una lettera alle istituzioni in cui chiese di trovare “gli atti opportuni per dare uno sbocco alla vicenda di nostra figlia Eluana che da 4.430 giorni è costretta da istituzioni e medici a una non vita”. Anche Berlusconi, all’epoca premier, ricevette la lettera, così come l’allora presidente Ciampi. Non ebbe risposta e dal momento che la politica non fece nulla e nemmeno il governo, si rivolse ai giudici. Questi fecero il loro dovere. Penosamente da Palazzo Chigi nel 2009 si tentò di smentire il padre di Eluana: “Alla segreteria del presidente del Consiglio non risulta una richiesta di intervento da parte del signor Englaro nell’anno 2004”, dissero. Beppino Englaro spiegò :
“Ho inviato quell’appello in diverse copie, tra gli altri, al presidente della Repubblica, a quello del Senato, al presidente del Consiglio e al ministro della salute: mi risposero solo Ciampi e il presidente del Senato. Feci diverse raccomandate con ricevuta di ritorno e ho tutta la documentazione. Mi arrivò la risposta di Ciampi che mi esprimeva la sua vicinanza, aggiungendo però che non poteva fare altro che interessare del caso gli organismi competenti”. Mandi Eluane.


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